Il progetto "scollinando", nasce nel 2009 tra 10 comuni della collina residenziale nord di Lugano: Cadempino, Canobbio, Comano, Cureglia, Lamone, Massagno, Origlio, Porza, Savosa e Vezia. Attorno ad un tavolo di lavoro dove i delegati comunali hanno deciso di sedersi la prima volta per discutere il "Master plan delle zone verdi" con l'intento di rivalutare l'utilizzazione del territorio non edificato e valorizzare le peculiarità del vasto territorio e dell'ampio patrimonio artistico-culturale che li accomuna e li contraddistingue, è nata l’idea di scollinando che resiste tuttora, consolidata e a partire dal 2017 rinnovata. A livello di comprensorio, la principale novità è l’adesione di Ponte Capriasca al gruppo.
Lo scopo principale di questo progetto è valorizzare le particolarità naturalistiche ed architettoniche del territorio, coinvolgendo il mondo consociativo locale e stimolando la popolazione residente a riscoprire la collina a piedi, o in bicicletta, creando in questo modo una sorta di rete sociale tra le due entità. Grazie a scollinando si consolida anche una buona collaborazione intercomunale.
La collina residenziale a nord della Città di Lugano è un comprensorio che si estende su 1'977 ettari, conta quasi 25’000 abitanti e racchiude nel suo territorio numerose perle della natura quali: i colli San Zeno, San Bernardo e San Clemente, la riserva naturale Bolla di San Martino, alcuni Parchi e il bel laghetto di Origlio.
Le informazioni che sono state raccolte e messe a disposizione in questo sito sono numerose: dalla breve descrizione storico-culturale di ognuno dei comuni alle società sportive, dagli esercizi pubblici alle infrastrutture per il tempo libero, dal trasporto pubblico alle passeggiate. Infatti, la prossimità degli undici comuni consente facilmente anche lo spostamento a piedi all'interno del territorio, passeggiando tra sentieri di bosco e splendidi nuclei storici. Dal 2017 questa possibilità viene rafforzata con l’individuazione e demarcazione con apposita segnaletica di piacevoli percorsi pedonali tra i Comuni. Questi percorsi sono realizzati a tappe nel corso di 3 anni.
scollinando è maggiormente conosciuto per il suo evento annuale lanciato nel 2010 che ricorre in una domenica di inizio giugno. I Comuni propongono numerose attività ed intrattenimenti gratuiti per tutti all’aria aperta, incontrandosi e passeggiando su e giù per la collina.
LE FOGLIE
Quando venne chiesto all’allora grafico di scollinando Stefano Crivelli di trovare una soluzione che riuscisse a rappresentare i dieci Comuni, che fosse diversa dagli stemmi presenti sui gonfaloni e sul materiale di cancelleria, ma che potesse comunque distinguere le varie entità, evitando che una primeggiasse sull’altra, più che affidarsi ad un’ispirazione celeste, lui ha tratto spunto dalla Terra e dalla Natura che sono ben presenti nello spirito di «scollinando».
Osservando gli stemmi comunali ed andando a visitare i siti internet, ha notato quanto alta fosse la considerazione rivolta agli alberi. Ha quindi pensato di fare una cosa gradita alla gente di potersi identificare, per una volta, negli alberi e nelle piante che crescono attorno a noi, così come anticamente facevano i Celti, che seguivano un calendario ed un particolare oroscopo legati appunto a queste creature.
Non gli è stato difficile ideare dei binomi Paese-albero. Siccome Cadempino (un pino), Canobbio (la canapa), Massagno (un castagno) e Vezia (la veccia) hanno un albero o una pianta nello stemma comunale, ha cercato i restanti sei abbinamenti.
Per Comano ha pensato alla vite, visto che parecchi vigneti importanti si trovano sul suo territorio ed a Cureglia ha abbinato il gelso, albero le cui foglie, nel passato, sono servite a nutrire i bachi da seta. Lamone possiede un’ampia porzione di pianura dove scorrono riali e fossi; lì vi crescono parecchi frassini e parecchi noci e la scelta è caduta su questi ultimi.
Origlio si affaccia sul proprio laghetto e la scelta del giunco palustre gli è sembrata d’obbligo; mentre sul poggio dove si trova Porza, oltre ai vigneti, crescono parecchi ulivi. Di Savosa ricordava i platani di Valgersa e della Canva che d’estate creano frescura ed invitano a trascorrere le serate all’aperto.
Ponte Capriasca si è unito in seguito a scollinando, e il Municipio ha pensato di abbinarsi al salice, pianta rigogliosa vicino ai corsi d’acqua, e che è stato per 40 anni un’istituzione nel giardino della scuola dell’infanzia del Comune.