il piccolo oratorio della Madonna delle Grazie di San Martino, eretto probabilmente nel tardo settecento, sovrasta il paese di Vezia e affonda le sue radici in epoche molto remote. Infatti la prima costruzione risale all’epoca carolingia, poi sostituita da un oratorio romanico e infine dall’attuale tardo-barocco. Resta comunque il fatto che la citazione più antica di oratorio di San Martino è del 1571 anno in cui fu sottoposta a Santa Maria di Comano.
E’ convinzione tramandata nel popolo di Vezia e confermata dai vari rilevamenti archeologici che la collina abbia subito molte trasformazioni, anche sotto il profilo delle fortificazioni, e che l’oratorio sorgesse quindi su resti di un antico maniero di cui si vedono ancor oggi i segni visibili nei siti attorno alla sommità del colle. Forse tra questi anche le rovine di alcuni edifici che nel medioevo segnalavano la presenza del castello.Nell’interno della chiesetta figura un dipinto cinquecentesco di sapore leonardesco rappresentante la Madonna.
Attorno o poco dopo l’anno 1600 gli uomini di Vezia pensarono di costruire una chiesa più comoda e più vicina per non recarsi lassù in San Martino poiché tanto il prete come il devoto si lagnavano della lontananza. La prima menzione risale al 1616. Essa fu intitolata a Santa Maria Annunciata e veniva poi eretta in parrocchia autonoma con cappellania nel 1653 svincolandosi così anche dalla Chiesa matrice di San Lorenzo di Lugano da cui dipendeva già con San Martino dal lontano 1468. La chiesa ottenne l’attuale aspetto nel 1800 circa. Subì ripetuti restauri.
Sulla volta figura un affresco di autore ignoto raffigurante l’Annunciazione (fine 1800 - inizio 1900). Una bella copia della tela di Giovan Battista Crespi detto il Cerano (1567/68 - 1632) è conservata dietro l’altare maggiore e raffigura anch’essa l’Annunciazione. L’originale è custodito in Santa Maria presso San Celso a Milano.